Che cosa si intende per dieta dimagrante
Quando si presenta l’esigenza di perdere i chili di troppo è necessario fare in modo che il bilancio calorico sia negativo dato che soltanto in questo modo l’organismo viene spinto a consumare le riserve energetiche (solitamente di natura lipidica) potenziando il processo di lipolisi.
Il grasso corporeo si localizza in zone tipiche che sono glutei, fianchi, interno cosce e fondoschiena; è proprio in questi distretti che si localizzano i pannicoli adiposi consistenti in accumuli di cellule contenenti goccioline di lipidi.
A livello di tali pannicoli, molto frequentemente, subentra anche il fenomeno della cellulite, consistente in una degenerazione istologica del tessuto muscolare.
Una delle principali conseguenze di tale situazione è un’alterazione del microcircolo, con probabile fuoriuscita di liquidi verso gli spazi extracellulari; questo fenomeno contribuisce all’insorgenza della ritenzione idrica e degli edemi localizzati soprattutto nelle parti declivi del corpo.
A livello metabolico, una persona in sovrappeso non manifesta unicamente problemi estetici, ma anche funzionali dato che tutti gli apparati corporei si affaticano maggiormente nello svolgimento della loro attività.
L’esigenza di perdere peso si configura quindi come una necessità fisiologica dell’organismo che ha bisogno di ritornare a funzionare al meglio delle sue potenzialità.
Che requisiti deve avere un giusto regime dietetico?

Per essere efficace, qualsiasi dieta dimagrante deve garantire un apporto adeguato di nutrienti in quanto un’alimentazione sbilanciata provoca quasi sempre carenze responsabili dell’insorgenza di disturbi metabolici.
Il problema principale collegato all’impostazione di un regime nutritivo ipocalorico è quello di garantire all’organismo il giusto apporto di sostanze indispensabili al suo benessere consentendo nello stesso tempo una perdita di peso.
Inoltre, chi affronta una dieta dimagrante avverte l’esigenza di raggiungere risultati apprezzabili in breve tempo, poiché è molto frequente che subentrino scoraggiamento e sfiducia.
Pertanto un regime dietetico deve possedere determinati requisiti, che sono:
- bilanciamento dei nutrienti;
- varietà qualitativa;
- presenza di tutte le categorie fondamentali di sostanze (proteine, carboidrati, lipidi, vitamine e minerali);
- idratazione corretta;
- apporto calorico inferiore alla norma (se un’alimentazione normale prevede l’ntroduzione di circa 2000 calorie al giorno, quella ipocalorica deve assestarsi sulle 1200 calorie);
- tempistiche contenute.
In che cosa consiste la dieta del dottor Migliaccio

Il dottor Pietro Migliaccio, presidente della Società Italiana di Scienze dell’Alimentazione (Sisa), ha formulato una dieta dimagrante definita “la più facile del mondo”.
La sua attenzione si è concentrata principalmente sul fatto che, in molti casi, le condizioni logistiche possono condizionare moltissimo il corretto svolgimento di un regime dietetico, in particolare quando le persone si trovano costretti a mangiare fuori casa.
Seguire una dieta quando si lavora è particolarmente difficile dato che la tentazione di nutrirsi con snack oppure pasti veloci e squilibrati diventa quasi inevitabile.
Secondo le più aggiornate statistiche, una persona su dieci non riesce a rispettare le regole di un regime dimagrante sia per mancanza di tempo, sia per impossibilità di disporre di alimenti adeguati.
La dieta del dottor Migliaccio è in grado di superare tutte queste difficoltà, soprattutto poiché è stata formulata proprio per individui che mangiano fuori casa e che hanno a disposizione poco tempo per nutrirsi.
Si tratta di un regime nutritivo da 1200 calorie al giorno, basato su menù nutrienti, semplici e sani, ispirati alla tradizionale dieta mediterranea che, secondo l’opinione di tutti i dietologi, rappresenta la scelta ideale per perdere peso mantenendosi in salute.

Questa dieta, per nulla restrittiva e quindi facilmente applicabile, prevede ogni giorno tre pasti principali alternati a due spuntini; uno a metà mattina e uno prima di cena, che hanno lo scopo di spezzare il digiuno consentendo di arrivare ai pasti senza troppa fame.
Un importante aspetto collegato all’alimentazione è quello psicologico; infatti molto spesso si mangia non tanto per fame, ma piuttosto per nervosismo, soprattutto nei casi in cui si è presa la decisione di perdere peso.
In tali situazioni diventa molto frequente l’insorgenza di “fame nervosa“ consistente in un’anomala stimolazione del centro encefalico dell’appetito eccitato da stimolazioni di tipo sensoriale.
Il programma del dottor Migliaccio tiene conto di tutti questi aspetti, allo scopo di rendere il percorso dietetico il più facile possibile, evitando troppe limitazioni che potrebbero ostacolare il raggiungimento degli obiettivi.
Uno dei più vantaggiosi requisiti di questo regime nutritivo è anche quello di evitare il pericoloso effetto “yo-yo“ consistente nella ciclica alternanza tra fasi di dimagramento (durante la dieta) ed ingrassamento (dopo il termine della dieta).
Basandosi sulla dieta mediterranea, il programma del dottor Migliaccio può essere intrapreso da tutte le persone che non siano affette da patologie croniche, come diabete, insufficienza renale o cardiaca.
Quali sono le regole della dieta dei 7 giorni del dottor Migliaccio

I presupposti indispensabili per raggiungere l’obiettivo di perdere peso in breve tempo (tre giorni) mediante la dieta del dottor Migliaccio sono i seguenti:
- eliminare i condimenti optando per metodi di cottura alla griglia, al vapore, al cartoccio, al forno oppure alla piastra;
- fare largo impiego di erbe aromatiche per insaporire i cibi, evitando in tal modo di utilizzare grassi (sia crudi che soprattutto cotti);
- eliminare quasi completamente il sale che, facendo aumentare la pressione osmotica dei liquidi intracellulari, potenzia il fenomeno della ritenzione idrica;
- non mangiare latticini e uova più di una volta ogni sette giorni;
- non mangiare patate e legumi insieme a pietanze di altro tipo, ma unicamente come alternativa a minestra o pane;
- incentivare il consumo di verdura sia cruda che cotta al vapore e condita solamente con qualche goccia di limone;
- limitare il consumo di frutta zuccherina;
- scegliere alimenti non raffinati, meglio se integrali;
- calibrare bene le dosi di cibo per evitare di rimanere a digiuno per troppo tempo in quanto si verrebbero a creare dannosi picchi d’insulina;
- bere almeno due litri di acqua al giorno per migliorare il bilancio idrico.
La dieta del dottor Migliaccio, il cui programma è personalizzabile a seconda delle singole esigenze, consente di perdere facilmente peso.
Lo schema fondamentale prevede:

- prima colazione a base di latte scremato, caffè e due fette biscottate oppure 20 grammi di biscotti integrali;
- spuntino con uno yogurt o un frutto di stagione;
- pranzo comprendente 80 grammi di carne magra oppure bresaola o due uova o 120 grammi di pesce o anche 70 grammi di formaggio light, il tutto accompagnato da verdure a volontà;
- merenda con una barretta di cerali e una spremuta d’arancia;
- cena con alimenti simili a quelli del pranzo, variati secondo i gusti personali;
- Soltanto due volte alla settimana è possibile mangiare 80 grammi di pasta o riso.

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