A volte le preoccupazioni possono occupare il nostro cervello facendoci concentrare su di un futuro incerto e soprattutto incontrollabile fino a consumare le nostre energie mentali e sentirci stanche.
Al riguardo le preoccupazioni possono essere necessarie per prepararci a delle nuove esperienze ma anche rappresentare una cattiva abitudine che ormai si è automatizzata nel tempo e che continua a innescare uno stato d’ansia perpetuo.
Qualunque siano le ragioni delle proprie preoccupazioni come addestrare il nostro cervello a smettere di preoccuparsi? In merito a ciò ecco alcuni consigli per insegnare alla tua mente a interrompere quel suo stato di apprensione così da sentirti finalmente più spensierata.
Quali sono i modi attivi per addestrare il nostro cervello a smettere di preoccuparsi?

Preoccuparsi delle conseguenze negative di alcuni eventi può essere utile salvo che lo stato di preoccupazione non abbia alcuna utilità pratica tranne che risucchiare le tue energie mentali a causa dell’automatismo che hai innescato coltivando spesso i pensieri negativi.
Quindi preoccuparsi è una cattiva abitudine da eliminare sostituendola con delle nuove sane abitudini. A tal proposito esistono vari modi attivi per addestrare il nostro cervello a smettere di preoccuparsi. In merito dovresti provare a:
- scrivere delle tue preoccupazioni;
- meditare;
- fare del movimento fisico;
- concentrarti sul presente;
- allenarti a pensare in modo positivo;
- identificare il vero problema facendoti le domande giuste;
- rinunciare al controllo;
- identificare e accettare i tuoi sentimenti.
A tal proposito di seguito vengono proposti alcuni approfondimenti sui modi attivi correlati a come addestrare il nostro cervello a smettere di preoccuparsi.
1. Perché è utile scrivere delle tue preoccupazioni?

Scrivere delle tue preoccupazioni quando ti assalgono, sulla carta o sul computer, è utile per alleggerire la tua mente da troppi dettagli da ricordare così da dare sollievo al cervello e sprecare meno energie mentali.
Tale metodo permette di staccarsi da un problema per riposarsi e recuperate la lucidità mentale per poi tornare in un altro momento ad analizzarlo proponendo e selezionando delle possibili soluzioni.
Fra l’altro preoccuparsi troppo non consente di creare e decidere lucidamente le migliori soluzioni, pertanto scrivere comunica al cervello della necessità di ricorrere subito a delle soluzioni reali e di smettere di preoccuparsi.
2. A che cosa ti serve meditare?

La meditazione serve a diminuire l’agitazione e a interrompere l’automatismo di preoccuparsi o di coltivare i pensieri negativi. Al riguardo puoi meditare ovunque in modo molto semplice, in particolare smettendo di fare qualsiasi cosa, magari seduta in un luogo tranquillo o nel letto prima di dormire, senza aspettative e cominciando a respirare mentre ti concentri sul gonfiarsi e sullo sgonfiarsi della parte bassa della pancia e sull’aria che entra ed esce dalle narici.
Bastano 30 secondi di meditazione per calmarti, dunque praticala ogni volta che cominci a pensare negativo o se senti la necessità di tranquillizzarti, anche a lavoro.
Sebbene il tuo cervello cercherà di riportarti sulle tue preoccupazioni riuscirai a disinnescarlo semplicemente non coltivando i pensieri negativi che ti verranno in mente, lasciandoli andare via come delle nuvole portate via dal vento e continuando a respirare concentrandoti sulla pancia e sulle narici.
3. Quali sono i benefici del movimento fisico?

Fare del movimento fisico, ad esempio passeggiare o correre in mezzo alla natura, nuotare, ballare o fare ginnastica, è utile perché non solo è un’abitudine salutare che attenua l’ansia, lo stress e il nervosismo ma serve anche per far credere al cervello che il corpo è meno agitato perché adesso non ci sono problemi da risolvere.
Inoltre lo sport permette di distrarre il cervello facendolo concentrare sul fare i movimenti con precisione e sulla respirazione e riduce i sintomi da stress come la pressione alta.
In aggiunta l’attività sportiva favorisce il buonumore stimolando la produzione degli ormoni del benessere, quali l’endorfina e la serotonina, così da predisporti al pensiero positivo e alla tranquillità, rinforza, snellisce e tonifica il corpo, è divertente, previene le malattie cardiovascolari e aiuta a socializzare.
4. Perché è importante concentrarsi sul presente?

Cercare di concentrarsi sul presente aumentando la consapevolezza sul qui e ora e rimandando le preoccupazioni inutili è importante per prendere delle decisioni chiare su ciò che è necessario fare in questo esatto momento, godendosi i diversi momenti piacevoli della giornata ma anche accettando i momenti meno gradevoli.
5. A che cosa serve il pensiero positivo?

Allenarsi a pensare in modo positivo e flessibile serve per trovare più velocemente le soluzioni più idonee a risolvere i problemi. A tale scopo può essere utile rivolgersi a un life coach o a uno psicoterapeuta oppure leggere molti articoli sul web e libri su queste tematiche.
6. Perché è utile identificare il vero problema?

Identificare il vero problema nascosto nella propria spirale riflessiva facendoti le domande giuste è utile sia per risolverlo sia per capirne la gravità. In particolare dovresti domandarti: “E’ questo il mio vero problema?”, “Ho fatto tutto quello che potevo riguardo a…?” oppure “Questo problema è davvero così grave?”. Se la risposta a ciascuna domanda è “No!” allora non dovresti preoccuparti più di tale problema poiché non è prioritario.
7. A che cosa serve rinunciare al controllo?

Rinunciare all’idea di poter controllare ogni evento, cosa o persona della tua vita ma restando comunque speranzosa che tutto andrà per il meglio o che i possibili problemi si risolveranno positivamente è importante per rilassarti, essere te stessa, lasciar essere se stessi gli altri e diventare più flessibile e felice.
Per di più esistono degli eventi su cui non possiamo davvero aver alcun controllo, ad esempio un’eruzione vulcanica o una rapina in banca, pertanto ogni pensiero relativo al controllo è davvero inutile e uno spreco di energia mentale.
8. Perché è indispensabile accettare i propri sentimenti?

E’ davvero indispensabile imparare ad accettare i propri sentimenti, infatti negarli non consente di prendere coscienza di un problema reale e di apporvi rimedio.
Fra l’altro i sentimenti si riconnettono ai pensieri, pertanto possono rivelarsi artificiosi, menzogneri e controproducenti, invece le emozioni essendo istintive possono illuminarci su come ci sentiamo veramente in una determinata situazione e per capire se le nostre preoccupazioni sono sensate o delle bugie. In merito è sempre opportuno chiarirsi le idee per distinguere i sentimenti dalle emozioni.
Altri consigli su come addestrare il nostro cervello a smettere di preoccuparsi
Come se non bastasse al fine di addestrare il nostro cervello a smettere di preoccuparsi è bene urlare ad alta voce la parola “BASTA!” quando ci accorgiamo che stiamo riflettendo troppo a lungo su qualcosa, e smettere di chiederci “…e se…?” in merito a pericoli improbabili.
In aggiunta prova a pensare parlando di te stessa in terza persona per mettere una certa distanza fra te e le tue paure e ottenere un prospettiva migliore. Ad esempio è opportuno sostituire la frase “Domani di sicuro fallirò!” con la frase “Domani NOME di sicuro fallirà!” così da immaginarti come una vittima della tua stessa mentalità e cambiarla comprendendone l’assurdità.